Il Trusted Computing su iPad?

Il famigerato Trusted Computing potrebbe fare la sua comparsa sull'Apple iPad. Sembra infatti che l'ultimo gioiellino di casa Cupertino sia una vera e propria Trusted Platform.

Il famigerato Trusted Computing potrebbe fare la sua comparsa sull’Apple iPad. Sembra infatti che l’ultimo gioiellino di casa Cupertino sia una vera e propria Trusted Platform.

L’obbiettivo del Trusted Computing (TC) è quello di rendere più sicuri computer e smartphone grazie ad un apposito chip (TPM) in grado di crittografare i dati che vengono elaborati all’interno del dispositivo. Se questo da un lato garantisce un certo grado di sicurezza del dispositivo, dall’altro limita le potenzialità del dispositivo stesso e, di conseguenza, l’uso che l’utente finale potrebbe farne. Grazie alla piattaforma TC, infatti, il produttore ha un controllo pressochè totale su tutto ciò che è il dispositivo può o non può fare.

Il chip TPM installato nell’iPad, incluso nel nuovo processore Apple A4, potrà stabilire se una determinata applicazione è valida o se un particolare ebook è stato regolarmente acquistato sullo store. Insomma, il famoso jailbreak, che tanto successo ha avuto sull’iPhone, potrebbe invece avere vita dura su iPad.

A onor del vero non è ancora ben chiaro se e come la Apple abbia intenzione di sfruttare questa nuova caratteristica, ma il timore di un dispositivo un po’ troppo “controllato” è tutt’altro che ingiustificato.

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