iPad come una malattia (mentale): tempo un anno e nessuno comprerà più i tablet della Apple (questo almeno è quello che dicono in Acer)

Leggiamo che, secondo il personalissimo parere del capo di Acer (non a caso uno tra i più importanti produttori di netbook che hanno visto i loro affari gravemente ridimensionati dall’arrivo dei tablets), il desiderio di possedere un iPad sarebbe una specie di malattia, una mania ossessiva/compulsiva destinata (fortunatamente, almeno per loro) ad esaurirsi nell’arco di qualche mese o al massimo un anno.


Corre però l’obbligo di ricordare che già nel 2010 JT Wang (presidente di Acer) aveva azzardato un pronostico secondo il quale il mercato dell’iPad sarebbe dovuto scendere nell’anno al 20 o al massimo al 30 per cento delle vendite totali dei tablets, mentre sappiamo bene che i dispositivi di Apple sono tutt’ora stabilmente ben oltre il 50 per cento del mercato e addirittura c’è chi si azzarda a prevedere un 90 per cento delle vendite totali entro 2017.

E poi c’é la solita questione, trita e ritrita, di quanto del declino di Acer (e dei netbook più in generale) si possa attribuire ad iPad. La risposta è sicuramente complicata ma è un dato di fatto che il precedente CEO di Acer, l’italiano Gianfranco Lanci, abbia lasciato la direzione dell’azienda nell’aprile di quest’anno, indicando proprio il successo di Apple come una ragione fondamentale per la sua partenza.
In tutta sincerità a noi sembra improbabile che i tablets vengano abbandonati per ritornare ai netbook; questi ultimi sono evidentemente superati, una tappa evolutiva che si colloca un passo indietro rispetto ad iPad e concorrenti. Ovviamente è ragionevole aspettarsi che anche i tablets, così come li conosciamo oggi, vengano un giorno superati, per andare a finire nelle nostre soffitte o nei musei, ma difficilmente saranno i netbook a prendere il loro posto.

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