Curioso: più del 72% dei possessori di iPad non possiede un iPhone

Come riporta sul suo blog Fabrizio Capobianco, CEO di Funambol, è disponibile una interessante indagine pubblicata proprio ieri su comScore dove, oltre ad una serie di dati probabilmente anche un po’ noiosi, è possibile scoprire che negli Stati Uniti solo il 27,3% di coloro che possiedono un iPad ha anche un iPhone.

Seguono un 17,5% di utenti che associano ad iPad un Blackberry e poi (la maggioranza assoluta!) che oltre all’iPad ha uno smartphone Android o con altri OS.

Sì, devo dire che la cosa mi ha davvero sorpreso.
Evidentemente vivo coi miei bei para-occhi, convinto che prendersi un Mac, un iPhone e un iPad siano tre tappe, non necessariamente da seguire in quest’ordine e che probabilmente richiedono un po’ di tempo ma comunque strettamente legate l’una all’altra, a cui aggiungerei anche l’abbonamento a MobileMe se solo non fosse così oneroso (Beh, c’è sempre Funambol che è gratuito). Evidentemente mi sbaglio.

Però -mi dico- se pensiamo al grande progetto di Apple (direi ben più che un rumor) di creare un vero e proprio ecosistema basato sul binomio MobileMe/iTunes e con buona parte dei conteniuti in the cloud, non possiamo non rilevare come tale progetto abbia un senso solo se -e solo se- immaginato nel contesto di una coesistenza quasi simbiotica di computers e devices. Ma avere un iPad ed uno smatphone con un altro sistema operativo (di RIM o Android che sia) che di fatto tra loro non “comunicano” se non con grosse difficoltà, fa crollare il tutto come un castello di carte.
In questo caso il sistema “chiuso” di Apple (se mi passate il termine) finisce per essere un po’ rischioso, perchè se da un lato spinge alla fidelizzazione estrema dall’altro rischia di allontanare clienti spingendoli verso sistemi più “aperti”.

Mi spiego: provate ad immaginare “l’utente medio”, per intenderci quello che non passa ore a leggere blog specializzati, non il cosidetto smanettone che in un modo o nell’altro il problema lo risolve comunque, ma “l’utente medio” che si compra uno smartphone e vuole sincronizzare l’agenda del suo computer di casa con un tablet, magari anche con un portatile, aggiungendo poi qualche foto, dei filmati e un po’ di musica; io credo che costui beneficerà solo in (piccola) parte delle potenzialità che, soprattutto in tempi di cloud computing il suo iPad potrebbe fornirgli se associato ad un Mac, ad un iPhone e ad un abbonamento MobileMe. Voglio dire, se è vero che iPad è un ottimo tablet, probabilmente il migliore attualmente in commercio, è altrettanto vero che le sue potenzialità sono letteralmente decuplicate se lo utilizziamo in sinergia con iPhone e Mac, e tutto questo è destinato a diventare ogni giorno sempre più vero.
In altri termini possedere un tablet ed uno smartphone che non siano in grado di interagire perfettamente tra loro, anche se oggi è ancora accettabile, a breve sarà letteralmente impensabile.

E allora a questo 72% di possessori di iPad che utilizzano però uno smatphone non-Apple si prospettano due possibilità: al momento di cambiare il telefono “passare” ad iPhone; oppure aspettare il momento di sostituire iPad e scegliersi un diverso tablet. Questa seconda ipotesi, oltre ad essere ovviamente la meno gradita a Cupertino, sembra essere in effetti anche la meno probabile per almeno un paio di motivi: il primo è l’attuale leadership assoluta di iPad sul mercato, ed il secondo è dovuto ad una questione di tempi: mentre in media si cambia lo smarphone ogni 18 mesi, i tempi di sostituzione di un tablet sembrano essere mediamente più lunghi, e questo significa che statisticamente, nel breve periodo, saranno di più coloro che avendo un  iPad semi-nuovo dovranno cambiare telefono rispetto a quelli che sostituiranno un iPad vecchio mantenendo il loro smatphone.
Insomma, la fidelizzazione della clientela, da sempre una freccia importante all’arco di Apple, che sino ad ora era basata -soprattutto tra i non addetti ai lavori- in buona parte sul brand e sul design sembra ad un punto di svolta, quello in cui i servizi per l’utente faranno la differenza. E ,come ci si poteva immaginare, la risposta di Apple è già nelle nostre mani.

Per chi fosse interessato trovate qui tutti i dati riportati da comScore e qui invece il post di F. Capobianco.

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