L’App Store è il più grande ostacolo per l’iPad Pro?

Gli sviluppatori di applicazioni “pro” per Mac hanno spesso criticato le politiche dell’App Store, considerate spesso un’ostacolo alla creazione delle relative versioni per iOS. Ora che è disponibile l’iPad Pro, il problema si fa ancora maggiore, visto che tante software house vorrebbero creare applicazioni professionali da poter installare sul nuovo tablet Apple.

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Per molti sviluppatori ci sono due questioni chiave. In primo luogo, le applicazioni “pro” sono costose e per questo gli utenti vogliono prima provarle, così da accertarsi che la spesa sia consona alle funzioni che offre l’app. Le prove gratuite, le cosiddette versioni “trial”, sono un ottimo modo per far provare le app ai clienti e consentire loro di capire le funzioni dell’app stessa, ma su App Store tutto questo non è possibile.

Ad esempio, Sketch su Mac costa 99$, ma lo sviluppatore non oserebbe mai chiedere tanto anche per la versione iOS se prima non viene data la possibilità al cliente di provarla per bene. L’unico modo per vendere Sketch su App Store è quello di abbassarne il prezzo, ma per gli sviluppatori non ne vale la pena, essendo un’app di nicchia pensata per progettisti e grafici professionisti.

Inoltre, molte delle app pro su Mac richiedono un supporto continuo e aggiornamenti importanti che spesso sono a pagamento. Anche questo non è possibile su App Store: creare e mantenere applicazioni professionali costa molto, e gli sviluppatori indipendenti non possono reggere senza far pagare gli update annuali. Certo, aziende come Microsoft e Adobe sono in grado di convincere i clienti a pagare degli abbonamenti mensili o annuali, ma questo non è possibile per aziende sconosciute, malgrado i loro software siano di altissima qualità.

Insomma, o Apple cambia politica, oppure lo sviluppo di applicazioni professionali per iPad Pro sarà eseguito solo da quelle 3-4 aziende in grado di sostenere i costi.

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